RAI TV LA VITA IN DIRETTA

RAI TV LA VITA IN DIRETTA

– Che cos’è e quanto dura l’adolescenza. Perché una volta ai tempi miei era un breve periodo di transizione e poi si diventava grandi. Io ho un figlio di 14 anni che proprio come dire nel pieno e ho la sensazione che questa fase dell’adolescenza oggi duri praticamente non dico una vita decenni una condizione di quasi adulti che non di rado può arrivare agli anta. E allora la domanda che uno si fa è che cosa è cambiato. Quanto incidono su questa nuova condizione i cambiamenti della società la carenza di lavoro il dilagare dei social e soprattutto come cambia il rapporto genitori figli In realtà no perché. Perché no oggi no perché devi parlare insomma ci sono tante cose che cambiano dietro. Se penso che ho iniziato Parto sempre dal personale che può essere forse in qualche modo anche utile io a 14 anni lo stavo dicendo prima con gli ospiti che adesso vi presento già lavoravo in radio. Cioè sono cose che altre vite altre generazioni ma Maura Manca bentornata psicoterapeuta Annalisa Bruchi amica e collega di Rai2 Erik Geiger chirurgo plastico. Allora a proposito di giovani ho iniziato a 14 anni ma era un gioco era un gioco che poi si è trasformato in qualcosa di più. Il ritardo dell’ingresso nel mondo del lavoro la diffusione globale dei social network. In che misura influiscono se influiscono sull’essere termini per quanto

– influiscono tanto perché comunque è cambiato tutto l’ambiente da un punto di vista sociale da un punto di vista economico e questo è indubbiamente porta anche i ragazzi a stare più tempo a casa e quindi anche a prolungare quella che è una dipendenza che sia economica per cui tante volte corrisponde l’autonomia la mancanza di autonomia anche psichica insieme a quella economica. Però non sono solo i fattori socio-culturali e socio economici sono anche quelli soggettivi. Io parlerei non tanto di genere noi parliamo di crisi adolescenziale io credo che oggi dobbiamo iniziare a parlare di crisi dell’età adulta di quella crisi che ormai è tra i 30 e 40 anni di quelli che non vogliono crescere che se oggi gli uomini ti dicono no io sono un ragazzo sono ancora un ragazzo e quindi tendono ancora

– prima una volta c’era la corsa a bruciare le tappe dal sentirsi sempre più grandi. Allora Annalisa tra poco parleremo con Erik, Annalisa ha due figli eritrei quindi come dire sanno di che cosa si sta parlando ma c’era un tempo in cui i nostri ragazzi a 21 anni erano belli che grandi avevano lasciato l’adolescenza alle spalle e camminavano sulle loro gambe per usare le parole dottoressa da adulti. Oggi quel tempo non c’è più ma come è cambiato negli anni il rapporto tra genitori e figli. Marina.

– C’era una volta un tempo in cui i ruoli erano chiari non c’era la mamma amica né tantomeno il papà. Tempi in cui nel mondo contadino addirittura i figli davano del voi ai genitori. I ragazzi responsabilizzati fin da piccoli si preparavano ad essere donne e uomini consapevoli ed operosi un’educazione assai severa che nessuno rimpiange e che fu contestata con determinazione nel 68. La famiglia poi nel corso dell’ultimo secolo ha subito un sostanziale mutamento. Fino ad oggi dove si è creato un vero e proprio corto circuito e soprattutto si sono confusi i concetti di autorità e autorevolezza nazionale Massimo Ammaniti uno dei più noti psicoanalisti italiani dell’età evolutiva sostiene che l’adolescenza si è trasformata da età di passaggio a periodo di stasi un periodo che oggi può addirittura prolungarsi all’infinito. L’adolescenza è diventata una condizione da cui i giovani non riescono a venire fuori. I genitori che hanno perduto autorevolezza sono addirittura smarriti al punto di cercare nei figli approvazioni e conferme. E i ragazzi intervengono nei discorsi si sentono in dovere diritto di partecipare alle decisioni. E così madri e padri perdono addirittura di identità. Insomma è proprio vero che è il mestiere più difficile del mondo ma mai come in questo momento. Chissà se i nuovi genitori riusciranno a cambiare la storia

– ma che brava Marina di questa prosopopea di dollari e per la scelta musicale ma anche per gli interrogativi che ho sollevato chissà che sia stata e che mamma e adesso una volta no perché. Perché no.

– Devo dire l’ho detto anch’io qualche volta perché no io sono la mamma e si fa così il punto è arrivata alla disperazione ne ho uno di quasi quindici 14 e mezzo perché i mezzi sono importanti a quelle date lo vorrei dire è una che ne ha appena fatte 18

– 9 7 3

-Prego

– allora qui adesso la psicologa mi dirà che non si sa. Però io lo dico io quando arriva la disperazione non si fa punto e basta perché perché ho detto di no io sono la madre ho detto di no faccio discorsi che faccio perché uno prima prova a spiegargli delle cose. Poi alla fine quando fanno finta di non capire o comunque votano a quel punto ci deve essere l’autorità e l’autorevolezza del babbo. Lasciamo perdere mio marito è più buono Adesso chiamo il babbo e vanno dal babbo invece il babbo è più bravo di me. Quindi no

 – Come funziona in casa Geiger?

 – in casa geiger funziona almeno nel mio caso funziona così c’è l’arrivo alle sette e mezza come tutti i papà che lavorano con un piccolo briefing con la madre che ti fa un bignami di quello che è successo durante il giorno e di conseguenza poi tu vai nelle varie stanze a chiedere quello che tu fondamentalmente già sai. Scherzi a parte credo che uno degli aspetti fondamentali oggi per avere un papà perché definiamo oggi dei papà 2.0 è quello di ascoltare ascoltare questi bambini che fondamentalmente hanno grosse difficoltà di ascoltare perché sono presi dai videogiochi sono presi dagli sport quindi arrivano a casa anche loro stanchi quindi bisogna trovare quel punto d’incontro che permette a loro di svuotare il bicchiere in maniera tale che poi tu puoi riempirlo.

 – E qual è quel punto di incontro

 – punto d’incontro incontro basato sul l’ascolto e sulla comprensione e una vicinanza emotiva ma non una vicinanza in termini in cui si perde la distanza dei ruoli. Secondo me questo a volte si confonde perché il ruolo ci deve essere il figlio lo vuole io poi sorrido adesso perché nel mio studio passano adolescenti genitori e quindi ho sentito tutte le campane due campane ed è meraviglioso perché poi si lamentano delle stesse cose. Uno si lamenta dei figli e l’altro si lamenta dei genitori. Il punto d’incontro è basato sul riconoscere il figlio nella sua adolescenza. E poi lavoro anche che per esempio noi facciamo far riconoscere il genitore nelle sue esigenze.

 – Il problema però è che quando inizia l’adolescenza il figlio la figlia spiega scusate il termine tecnico spiega nel giro di un mese e quello che fino a poco prima procurava di bambino cambia voce e non riconosci più alcuni vengano davvero raccomandati se si cambia completamente la velocità.

 -Il genitore ha difficoltà ad adattarsi immediatamente ai cambiamenti del figlio ma questo è il discorso di trovare il punto di incontro con la loro adolescenza con le loro nuove esigenze.

 – Annalisa

 -la guarda è vero è anch’esso Quando si respingono ma quella è l’età in cui non ti parlano come è andata bene lo sai guarda l’automobile ma lasciami prima erano arrivati a quello che si è dato per scontato quindi non lo tocco neanche quando lo saluta ormai da lontano. Quindi il problema è che però secondo me loro invece vogliono che tu stia lì. Quindi loro ti respingono però tu ci devi essere anche se ti prendono perché è quello che è faticoso è quando il genitore non lo fa si lamenta è vero che lo respingono come dicono quelli che rimane perché non mi bussa perché non ha figli e genitori lo si diventa faticoso e faticosissimo il mestiere più difficile.

– C’è anche un’altra però è anche bello e bellissimo.

 – Poi c’è anche un altro aspetto ad esempio il dottor Geiger non è qui a caso ha fatto dei suoi tre figli che adesso ancora se la gode se li spazza come si dice in italiano corretto lei il chirurgo plastico molto bravo. Capita spesso che genitori con figli adolescenti vengano da lei per richiedere un ritocchino o un intervento e questo le offre un punto di vista privilegiato sul rapporto genitori figli.

 – Assolutamente diciamo che aumenta il senso di responsabilità mi mettono in condizione di padre perché. Perché diciamo che perché questi ragazzi vengono per esempio presso il mio studio accompagnati dai genitori possono essere per due motivi uno per dei complessi che hanno condiviso con i genitori nell’arco dell’adolescenza e quindi poi con la maggiore età sono accompagnati ripeto dai genitori per poter vedere se c’è una soluzione al problema. In altri casi invece sono che io definisco un po più gravi forse è che avendo avuto un esempio dentro casa di molto spesso una mamma che ha usato molto spesso ha abusato di ritocchino interventi. Queste mamme hanno una grandissima difficoltà nel arginare le richieste delle ragazze

– e lei che fa?

– In quel caso il lavoro più grande sui genitori cioè capire effettivamente quale. O meglio chi ha fatto la richiesta se è stato il ragazzo o se è stata invece la mamma a creare la necessità alla figlia o al figlio quando non aveva. Quindi diciamo che è un lavoro psicologico molto importante

– accade moltissime volte che sia proprio il genitore anzi oggi c’è anche una non accettazione dell’età per cui tante volte io mi trovo anche dentro lo studio. La difficoltà a vedere chi è l’adolescente dei due perché esteticamente tante mamme sembrano più adolescenti delle proprie figlie e questo è una sorta di un esempio un modello per cui è legittimo quel tipo di comportamento come faccio a dirgli di no. Se poi io sono il primo a farlo e a non accettare una crescita è un’età.

– Faccio una piccola premessa Io non sono contraria anzi se uno ha bisogno di farsi delle cose anche adolescenti è perché ho visto un dato incredibile io adoro i dati che è uscito 15.000 in Italia interventi al mese di chirurgia estetica cioè un numero incredibile e molti adolescenti il numero è un numero che sta crescendo tantissimo. Quindi se uno ha un problema se ha un naso che non si piace oppure secondo me se gli crea veramente un po la personalità non c’è niente di male perché il problema ci sia e non sia solamente una cosa di allargarsi le labbra secondo me o gli zigomi a 18 anni e lo trovo abbastanza. Oggi però posso fare una piccola raccomandazione Ho un carissimo amico che fa il suo mestiere e mi racconta di cose drammatiche lo con chirurgia plastica low cost se fate qualcosa mi raccomando andate da professionisti perché lì i giovani è molto chiaro chi rovina

– chi più spende meno spende professionisti sempre più spesso

– è proprio il rischio per gli adolescenti che non avendo condizioni economiche non andando a chiedere genitori si rivolgono a persone che fanno pagare molto poco. 

– E poi i guai rivolti a person. Torniamo nel seminato. Qualcuno direbbe nel seminario ma non possiamo essere oggi. Figli e genitori come considerano il loro rapporto

– Lei qualche no ai suoi figli lo dice.

– Non è così facile purtroppo che evidentemente la voglia di accontentarli è sempre più forte di quella di correggerli. Io sono padre e loro sono figli ma c’è molto dialogo. Una mamma non può essere un’amica e può essere complice ma non un’amica come la chiamano i suoi figli. In generale ho quattro figli maschi quindi per forza generale devo essere una scuola io sarò severa su se mi dovesse dire a 16 anni voglio fare il tatuaggio te lo puoi fare. Sì sono amico di mio figlio giocare non solamente fare il papà ma lei lo faccio ha rinunciato alla figura autorevole genitoriale quello lo fa mia moglie. Sono un papà coccolone con lei abbastanza severo però quando si è sempre presi dal lavoro nervosi con poco tempo. L’errore più grosso è quello di dire per il quieto vivere lasciare fare le cose dite no ai vostri figli in quali occasioni erano quando non apprezzano quello che hanno già quando trovo che faccia delle richieste inadeguate per la sua età. La figlia come reagisce al suo no . Mia figlia si ribella poi quando capisce che non c’è possibilità di ottenere si ferma. Non è facile trovare questo equilibrio fra le regole e elargire troppo facilmente ed essere troppo rigidi.

– Valeria quando ti dicono No mamma e papà soprattutto negli orari quando non posso tornare tardi la sera non posso andare in discoteca alcune volte a fare le feste dipende da come reagisci quando ti dicono no male però poi capisco che hanno ragione un misto fra abbracci e gridava e ha funzionato molto. Secondo voi siete diventati grandi abbastanza. 

– Allora da una parte l’esigenza di essere produttivi dall’altra l’esigenza di autonomizzarli e tutto questo fra l’essere autorevoli e autoritari. Ma detto Cavoli va detto come ne veniamo a capo qua manca

– ne veniamo a capo che innanzitutto non c’è una regola fissa questo è il problema perché se ci fosse sarebbe tutto molto più semplice perché sarebbe la famosa ricetta in base alle situazioni alle occasioni soprattutto all’età dei figli. La cosa importante non è tanto l’autorità perché il no che loro accettano comprendono non solo quelli fini a se stesse non è la regola fine a se stessa che aiuta a crescere un figlio quello anzi porta l’opposizione se c’è l’opposizione poi non c’è più il dialogo. L’autorevolezza invece quel ruolo che il figlio riconosce e lo riconosce attraverso soprattutto la coerenza. Perché se il genitore coerente diventa credibile perché tante volte il problema è che non si è credibili perché magari un giorno il modo è un giorno un altro.

– Sottoscrivo. Sottoscrivo. Proprio così. E tra l’altro loro e come se studiassero . Io mi rendo conto per esempio mio figlio ha preso delle mie abitudine. Eravamo l’altro giorno in clinica lui mi ha accompagnato dovevo dimettere i pazienti il sabato e la domenica sono dedicati assolutamente a loro e lui per esempio ha fatto entrare una signora in ascensore. Questo mi inorgoglito. L’ho guardato e ho detto l’ha preso l’ha preso da me oppure un altro figlio che ha preso un mio modo di dire io dico sempre grazie gentilissimo loro ci studiano e loro vogliono essere come noi. Quindi noi possiamo essere esempi nel bene e nel male abbiamo un grossissimo responsabilità

– ma a volte siamo anche nervosi se abbiamo i nostri problemi e 

– E questo lo capisco ma credo sia importante che anche l’esempio che si dà secondo me è importante poi capita la giornata in cui uno è stanco anche perché lavoriamo tanto se lo vedono non è che come si dice a Roma non è che pettinare le bambole. Molti insomma

– ci dobbiamo sorbire questo simpatico ma pregno consesso di di pensieri e di considerazioni. Verrebbe io vi saluto e vi ringrazio è naturale pensare che i figli siano contenti di avere genitori permissivi ma non sempre così vedete.

– Volte dicono noi i tuoi genitori e su che cosa devo dire la verità poche volte mi concedono quasi tutto ovviamente entro nei limiti di quello che è possibile anche alla mia età. Però devo dire che su questo sono molto permissivi. Vorresti qualche no in più un po a governare anche confrontandosi con le mie amiche a volte vedo questa differenza che comunque non mi dispiace. Però quando c’è bisogno di dire no lo dicono mamma e papà. Mille volte no. Quanto potremmo sabato 9 alla festa. 

-Allora ci dobbiamo salutare il suo libro molto bello che mi permetto di suggerire a velocità mai sopite. Inoltre aiutano a crescere ogni tanto magari in una rilettura può essere utile grazie