DANNI E SICUREZZA IN CHIRURGIA PLASTICA: LA STORIA DI MIRELLA – RAI UNO SETTE STORIE

DANNI E SICUREZZA IN CHIRURGIA PLASTICA: LA STORIA DI MIRELLA - RAI UNO SETTE STORIE

– Erik Geiger, Dottor Geiger abbiamo appena sentito i suoi colleghi parlare di un vero e proprio terreno di caccia costituito dalla chirurgia estetica e persone considerate delle specie di bancomat. Che effetto fa essere dei medici ed essere all’interno di quel tipo di Panorama.

– Allora io credo che il problema si risolva nel momento in cui si definisce anche il professionista nel momento in cui le persone che entrano nei nostri studi vengono trattati come pazienti e non come clienti. Quando parliamo di professionisti parliamo di coloro i quali possono dire sì nel momento in cui c’è da dirci e dicono no quando bisogna dire di no. Il nostro scopo a mio avviso è quello di dare autostima alle persone e capire se ci sono le condizioni per cui la paziente o il paziente possa essere idoneo al trattamento chirurgico. Anche un trattamento non invasivo ma l’aspetto più importante è di non creare in queste persone dipendenza perché a quel punto

– ci sono davvero medici che dicono no.

– Io credo proprio di sì credo proprio di sì e forse siamo sempre di più. Io me lo auguro e spero che un’informazione come quella che stiamo dando anche stasera dove si parla anche di danni a volte anche irreparabili danni che portano a veramente un cambiamento della propria vita relazionale come diceva il professor Pascali prima devono mettere in guardia le persone soprattutto nella scelta del professionista quindi stare attenti a chi ci si rivolge perché essere belli a tutti i costi può portare sicuramente delle conseguenze che si pagano per tutta la vita

– e ci sono davvero delle situazioni tragiche con danni irrimediabili.

– Questa foto è come ero stata ridotta da un medico di cui mi fidavo che si spaccia per chirurgo plastico ma non lo è. E sul mio viso ha usato silicone industriale proibito da vent’anni. Sono come una bomba che non si sa in quale momento può scoppiare. Perché se il silicone che è in giro nel mio corpo si ferma in organi come vitali come cuore fegato e cervello io posso morire improvvisamente e non non ci sono cure ho dovuto subire 65 interventi per essere come adesso e potere vedere e parlare. Quello che mi fa soffrire maggiormente è che dopo quattro processi durati tanti anni dal 2006 sono passati 15 anni. Io non ho ancora ottenuto vera giustizia e questo che mi ha ridotto in questo modo poco prima dell’udienza di sequestro dei suoi mobili ha prodotto un testamento in cui viene tutto intestato alla sua compagna. Io avevo passato i 40 anni quando in vista di un appuntamento di lavoro importante volevo diciamo avere un aspetto migliore. Mi occupavo di marketing di comunicazione e quindi ero sempre a contatto con il pubblico quindi chiedo di fare delle iniezioni di acido ialuronico nelle pieghe naso-labiali e appena qui non è che volessi fare degli interventi perché avevo un bellissimo viso e non volevo certo modificarlo. Lui mi dice che invece devo fare in tutto il viso a distanza di breve tempo cominciò a avere dei piccoli granelli di riso nel viso fino a sfociare in una guancia qua in una palla grande come un mandarino e mi spunta qua un corno. E il mio viso è diventato così quadrato cioè qui avevo due grandi piastroni enormi qua quadrati un corno qui e anche due cornetti qua e il labbro arrivava quasi a toccare il naso. Quando dovevo uscire io cercavo sempre di mettermi dei cappelli, di nascondermi in qualche modo ma nonostante questo il mio viso era così mostruoso che le persone mi guardavano con aria stupita o di compassione o anche di terrore. E i bambini mi indicavano e dicevano la strega la strega io dentro mi sentivo morire perché ricordavo come ero prima e di aver subito veramente una tortura per cui di fronte a tutto questo tutto quello che avevo costruito in quel momento il mio lavoro la mia carriera la mia situazione affettiva. è crollato tutto. Per cui da persona che era indipendente dinamica e solare sono diventata una persona schiva paurosa timorosa che ha il terrore degli altri e quindi la Mirella di prima non c’è più. è passato un po’ di tempo invece ho capito che il fatto di resistere e di lottare per avere giustizia ho un valore un valore molto grande che è la mia anima. Per fortuna nel 2016 Ho incontrato un chirurgo plastico che è riuscito a migliorare un po’ la situazione. Quello che avrei voluto è riacquistare il sorriso che è importante perché già il sorriso ci avvicina agli altri e parla di noi purtroppo anche questo bravissimo chirurgo mi ha detto che è una cosa impossibile perché il silicone è infiltrato nei tessuti. Però io sorrido con gli occhi e sorrido con la consapevolezza di una donna che non si è arresa e oggi se devo dire nonostante le mie cicatrici io mi sento bella.

– Io devo dire che ho un po’ sentimenti contrastanti da una parte la prima cosa che vorrei è giustizia rispetto a una storia di questo tipo ho speranza che di fronte a una medicina che riesce a fare dei passi da gigante straordinari si arrivi anche a fare qualcosa perché il suo sorriso non sia più solo con gli occhi ma sia di nuovo un sorriso come se lo merita. Però dottor Geiger sessantacinque interventi è una storia terribile che mette innanzitutto molto in discussione anche chi vive dentro questa realtà da medico ma lei quante volte capita che le chiedano di riparare dei danni magari non di questa entità ma comunque dei danni fatti.

– Capita molto spesso e le dico anche una cosa che fa più male di quello che abbiamo visto adesso e che la paziente ha detto a un medico di cui avevo molta fiducia. Quindi non bisogna mai fare confusione tra la fiducia che uno sente rispetto alle informazioni che invece una paziente deve avere a prescindere dalla fiducia che sente questo che cosa vuol dire. Noi siamo l’unica specialità io lo dico sempre che trattiamo pazienti sani che da sani che stanno bene vogliono stare meglio. Quindi credo che sia responsabilità prima di tutto del medico dire quali possono essere le possibili complicanze perché non esiste nessun tipo di trattamento invasivo o non invasivo che non abbia delle complicanze e delle conseguenze ed è molto importante anche per la paziente potere a quel punto decidere se effettuare in base a rischi benefici il trattamento o meno con questo che cosa voglio dire voglio dire che è responsabilità quindi nostra dare tutte le informazioni che la paziente deve avere e c’è anche altro

– oggi c’è più consapevolezza da questo punto di vista le persone chiedono fino in fondo

– oggi anche grazie a voi anche grazie a trasmissioni come la vostra sicuramente le persone sono più informate esigono anche sapere quale sarà il tipo di trattamento che andranno a fare. Con questo che voglio dire nel caso specifico qua parliamo di un filler permanente. Molto spesso le pazienti

– che non si usa più tra l’altro, in nessun modo.

– Che non si usa più in questo caso abbiamo parlato di silicone

– da quasi 30 anni

– è vietato dal 1992 mi auguro che non ci sia più nessun collega che lo utilizzi ancora i danni sono ben chiari

– pensare che la persona che ha combinato quei danni lì oggi continui a propagandarsi su internet e ci siano delle persone che ci vanno in buona fede fa una certa inquietudine insomma

– molto molto

– ma per esempio lei mi diceva uno può chiedere anche la dimostrazione di che cosa gli viene inserito

– assolutamente alla fine del trattamento parliamo quindi di filler è possibile anzi è responsabilità ripeto ho usato responsabilità più volte avrà sentito. Responsabilità nostra dare i tagliandini alla paziente per certificare il tipo di prodotto che abbiamo utilizzato perché ci possono essere anche dei problemi non come questi per l’amor di Dio tutti i prodotti che vengono usati oggi sono bio compatibili con riassorbimento a distanza di 3 4 5 6 mesi a seconda dei prodotti però comunque quello va a certificare la qualità anche del prodotto che abbiamo utilizzato e nel caso di complicanza si sa come poter intervenire.

– Ecco l’aspetto dei danni direi esteriori è un aspetto importante. Io non riesco a fare a meno di pensare che ci sia però anche un tema di danni o di eccessi o di modo poco equilibrato di rapportarsi con se stessi soprattutto se arrivano da voi delle persone molto giovani e delle persone molto giovani non in presenza di quelli che considereremo dei problemi o dei problemi clinici quello è ovviamente escluso. Anche a lei capita

– allora capita e capita sempre più spesso abbiamo dei dati impressionanti da parte della Società Americana di Chirurgia Plastica che parla di un aumento del 300-400 % delle richieste da parte dei giovani per trattamenti sia invasivi che non invasivi. Questo è dovuto prevalentemente a che cosa all’avvento dei social noi non dobbiamo mai dimenticarci che questi ragazzi oggi sono bombardati da una serie di stereotipi che tendono alla perfezione e questo è quello che vogliono anche loro e soprattutto loro oggi grazie ai social grazie ai selfie come Lei parlava prima hanno una vetrina sul mondo quindi hanno necessità di essere accettati.

– Ne parlavamo con il dottor Mendolicchio ma lei riesce qualche volta a convincere qualcuno a tenersi per bello com’è da ragazzino.

– allora io parto da un presupposto tutto nasce dentro casa perché io riesco a vedere molto bene a seconda del diciamo da chi vengono accompagnati. Mi è capitato molto spesso ultimamente

– lei si ricostruisce immediatamente il film

– si perfettamente

– capisce cosa c’è dietro

– sì nel senso che quando vengono accompagnati. Nel caso specifico magari da una mamma che ha usato o abusato in maniera molto chiara della chirurgia estetica per cui la mamma diventa molto difficile poter dire di no. Quindi tutto nasce ripeto dentro casa. Altre invece situazioni in cui magari ci sono delle mamme che non hanno mai usato la chirurgia estetica o l’hanno fatto in maniera come dire molto equilibrata hanno la possibilità di dire no quindi magari non si arriva neanche alla visita. Oppure oramai con le mascherine è un pò più come dire è un pò più evidente rispetto a prima perché escono maggiormente gli occhi ti guardano con quegli occhi dove cercano in te, te chirurgo plastico un un alleato per poter dire di no

– e ti stanno un po’ dicendo dottore mi dia una mano a evitare

-ci rimandi a casa. Però è anche vero una cosa il no non basta perché i giovani sono informati. I giovani vogliono sapere il perché vogliono entrare nel mondo delle cause io dico sempre tu mi. Devi dare

– e lei come li convince quelli più proprio che chiedono delle cose insensate.

– Io più che altro cerco prima di tutto di capire se veramente sono insensate perché molto spesso possono sembrare insensate a noi quindi c’è sempre dietro un aspetto psicologico chiedo sempre come è nato magari questo complesso questo desiderio c’è quasi sempre una storia di una presa in giro da piccolini piuttosto che il confronto con la migliore amica. Quindi sempre cercare di farli parlare e soprattutto però di non togliergli la speranza. Io dico sempre che questo sia un arrivederci se ci rincontreremo non lo so ma magari quando sarei più grande avrei più consapevolezza e ci saranno magari le condizioni per poter affrontare o meno l’intervento il trattamento non invasivo che vogliono fare

– mi sembra davvero una buona formula insomma vediamoci fra un po’ e nel frattempo ci rifletti sopra.

– Ripeto non deve essere un addio ma deve essere un arrivederci.